Muso Rosso ha dissotterrato l'ascia di guerra. Questo spazio web è dedicato allo spirito libero delle idee, senza obbedienze di credo, di partito,
di gerarchie qualsiasi. Ipocrisia, prepotenza, sfruttamento, ignoranza e conformismo sono i principali nemici di Muso Rosso. Contro di essi le armi possibili sono molte: verità, umanità, cultura, creatività, rispetto per la natura. Ma su tutte domina la Libertà, di parola e di pensiero.
Il contenuto di queste pagine è costituito da una serie di scritti in rima che traggono ispirazione da eventi dell'attualità politica e sociale (da leggere perciò con gli occhi del momento storico in cui gli eventi si sono svolti), scritti che sono mossi fondamentalmente dall'esigenza di smascherare la violenza e la stupidità del potere.

martedì 26 gennaio 2016

IL FURBETTO

Il governo inciampa su vari fronti: il necessario appoggio di Verdini & C. alla maggioranza in Parlamento, la disoccupazione ancora alle stelle e la famosa ripresa che nonostante l'ottimismo presidenziale non arriva, le turbolenze interne a PD e maggioranza sulla questione dei diritti civili,  e via dicendo. Poi ci sono questioni molto imbarazzanti che riguardano conflitti di interesse in relazione alle disinvolte attività finanziarie dei "babbi" del primo ministro e della prima ministra.
In particolare i provvedimenti presi a favore di Banca Etruria (di cui sono azionisti la prima ministra e il suo "babbino") che hanno azzerato in un attimo i risparmi di migliaia di persone.
Con importanti elezioni amministrative in arrivo, è necessario inventare qualcosa per spostare l'attenzione dell'opinione pubblica e risollevare la popolarità del "premier", anche perché i "bonus" generosamente elargiti a insegnanti e diciottenni, a giudicare dai sondaggi, non appaiono sufficienti.
Ecco allora che dal cilindro illusionista spunta fuori il coniglio: lo statale fannullone. Pugno duro, anzi durissimo, contro i "furbetti del cartellino", i dipendenti pubblici che invece di lavorare se ne vanno a farsi i fatti loro. Sono questi gli "untori" che diffondono la peste e avvelenano il Paese.
I fannulloni statali, specie effettivamente esistente anche se numericamente non più numerosa dei fannulloni privati e dei fannulloni politici, è sempre un soggetto di successo. Il governo, eroicamente, annuncia il loro sterminio, sperando di far dimenticare il resto...




IL FURBETTO

La caccia

Stan cercando un lestofante,
ne combina tali e tante!
Va cacciato in capo a un mese
o rovinerà il Paese.

Questo viscido elemento
è acquattato in Parlamento?
Non sia mai! senza ironia,
là c'è solo gente pia.

Un boiardo dello Stato?
un potente incaricato,
tra i papaveri alti alti
che manovrano gli appalti?

Non sarà un bancarottiere
o un oscuro faccendiere
travestito da agnellino
ma è un masson col grembiulino?

Va cercato tra gli odiosi
in combutta coi mafiosi?
forse tra i riciclatori
o tra gli avidi evasori?

Se non è un governatore,
sarà forse un assessore?
Neanche un capo-gabinetto
sarà questo essere abietto!


Cattura e condanna

Alla fine il disgraziato,
picchia e mena, l'han trovato:
lo statale che al mattino
prima timbra il cartellino

poi, diabolico furbetto,
va a passeggio o torna a letto.
Mentre lo paghiamo noi
lui va a farsi i cazzi suoi!

È costui che - mascalzone! -
fa fallire la nazione.
Ora che l'hanno avvistato
il suo tempo è ormai contato.

Sia ben chiaro: chicchessia
esca dalla retta via
senza dubbio va stanato
e dev'esser sanzionato.

Però spesso questi untori
fatti oggetto di furori
sono capri espiatori
per protegger "lorsignori"!

Lui verrà sacrificato
sull'altare dello Stato
mentre in pace vien lasciato
ogni oscuro potentato.


Morale

1. Il governo ha decretato,
2. la TV l'ha strombazzato,
3. tutto il resto vien scordato
4. ed il popolo è gabbato.


Post precedente: Matteuzzo non lo sa

Finita l'era berlusconiana, durante la quale - per dirla alla maniera di Ennio Flaiano - la situazione era "grave ma non seria", il nuovo corso della politica italiana si presentava come una fase forse meno grave, tuttavia molto più seria. La vena ironica e la voglia di scherzare di Muso Rosso si erano pertanto affievolite lasciando un vuoto riempito piuttosto da istinti così "primitivi" che difficilmente si presterebbero alla divulgazione in forma poetica. Tuttavia, il nostro "premier" ce la sta mettendo tutta per superare i suoi due ventennali maestri.
Vederlo in tuta mimetica in Libano è stato irresistibile. E chissà che a Muso Rosso non torni la sua migliore ispirazione...

(Matteuzzo non lo sa è ispirata alla celeberrima canzone "Pippo non lo sa", interpretata negli anni 40 da Silvana Fioresi con il Trio Lescano. Per apprezzarla meglio andrebbe pensata con quel famoso motivetto.
Chi non lo conoscesse:
lo può ascoltare con una simpatica animazione )

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